Il campanile di San Marco, simbolo della città di Venezia, è chiamato dai veneziani “el paron de casa”, il padrone di casa.
Le origini e i rimaneggiamenti
Il campanile di San Marco sorge in origine nel IX secolo, al tempo del doge Pietro Tribuno, come faro e torre di avvistamento.
Rimaneggiato nei secoli successivi, assunse la sua forma attuale nel Cinquecento, grazie agli architetti Giorgio Spavento e Pietro Bon che aggiunsero la cella campanaria, la cuspide rivestita in rame e la statua dell’Arcangelo Gabriele. Addossata alla base del campanile, Jacopo Sansovino costruì tra il 1537 ed il 1549 la loggetta ornata di marmi e bronzi.
Danneggiato più volte da temporali e terremoti, il campanile fu dotato nel 1776 di un parafulmine.
Il crollo e la ricostruzione
Il 14 luglio del 1902, dopo la comparsa di grosse crepe a causa di lavori mal eseguiti, il campanile crollò rovinosamente. Solo la maggiore delle cinque campane, la Marangona, rimase intatta fra le macerie. Proprio lo stesso giorno il consiglio comunale ne deliberò la ricostruzione in identica forma. Il nuovo campanile venne inaugurato in occasione della festa di San Marco il 25 aprile 1912.
Le caratteristiche architettoniche
La costruzione è una poderosa torre a pianta quadrata, alta quasi 99 metri. Una solida canna quadrata a lesene, in cotto, regge la cella campanaria ad archi marmorei. Su questa poggia un grosso dado decorato con due leoni di San Marco alternati a raffigurazioni della Giustizia. In cima, sulla cuspide piramidale, si trova la statua dell’Arcangelo Gabriele, posta su una piattaforma girevole per indicare la direzione dei venti.
Visitatori illustri, arte e tradizione
Nel passato il Campanile di San Marco fu visitato da ospiti illustri come Galileo e Goethe. Canaletto lo ha ritratto in numerosi suoi dipinti.
Oggi è protagonista della tradizionale festa del volo dell’Angelo, con un acrobata che si lancia sospeso a una corda tesa fino alla piazza.
Protagonista di un fotomontaggio storico
Successivamente al crollo del 1902, il campanile di San Marco fu il protagonista dei primi falsi fotografici della storia. Si diffusero numerosi fotomontaggi che intendevano documentare l’esatto momento del crollo.
Uno dei più celebri è attribuito allo studio Zago che, per imitare la nube esplosiva di polvere alla base dell’edificio, sovrappose al campanile l’immagine sfuocata di arbusti coperti di neve.
In realtà nessuna foto fu mai scattata proprio in quell’istante.
Il modello da costruire
Al Campanile di San Marco abbiamo dedicato il secondo cofanetto della collana 3D Monuments, realizzato in collaborazione con Francesco Petracchi.
“3D Monuments. Campanile di San Marco” è un modello da costruire di carta. Facile da tagliare, piegare e incollare. Confezionato in un elegante cofanetto rigido contenente le schede per la costruzione del modello e la relativa sezione. Completo di un libretto di istruzioni e una descrizione storica del monumento, con testi tradotti in 4 lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo.